lunedì 27 settembre 2010

Veletto: un trucco facile e comodo
















Veletto - Ovvero come usare un trucco per far prima.

Credo di aver parlato già altrove di veletti, maschere e dei sistemi di copertura.
Ovviamente, se non ricorro ad un esempio, non si capisce granchè di quello di cui sto scrivendo.
Facciamo quindi un esempio, tanto per far prima.

Supponiamo che io voglia sovrapporre due lettere, di diverso colore, ma lasciando intravedere il profilo ed un po' di colore di quella sottoposta, posta sotto. Come se i colori delle due lettere in qualche modo si impastassero, si amalgamassero.
E' un lavoretto grafico che si vede in ogni pubblicazione.

Beh, la prima cosa che uno poteva fare, prima dei piccì, era di ridisegnare la parte sovrapposta delle due lettere e cambiarne il colore in quello desiderato.

Poi arriva il piccì, gli applicativi grafici, di fotoritocco, e si scoprono i livelli (i layers) e tutto si semplifica.

Qui basta duplicare una delle due lettere, catturare la trasparenza di livello dell'altra, invertire la selezione e cancellare il superfluo.
Quel che rimane è la parte in comune, quella sovrapposta: basta ricolorarla.

E fino a qui niente di speciale.

Ma se vogliamo, per esempio, sovrapporle in animazione, cioè vedere lo scorrimento di una che si piazza sopra all'altra, dovremmo farci un bel po' di "ritagli" per le parti sovrapposte che mutano fotogramma dopo fotogramma.

Questa la ragione di questa guida. E' un trucchetto da ridere, una volta spiegato. Magari lo sapete già da mo', ma per chi no ecco tutto lo spiegone.

Il link per la guida è: veletto

mercoledì 22 settembre 2010

ASCII 2 - la vendetta


ASCII. E' sempre = American Standard Code for Information Interchange

Un'altra strana combinazione di caratteri (ASCII) prelevata da p2p

Questa volta è un boccale di birra. Un po' ingombrante per essere sparato in main, che 90 su 100 vi capiterà di leggere un commento del bot (il bot poi vi dico cos'è, se me lo ricordo) del tipo:
riga troppo lunga, troppi caratteri, etc,
ma in bell'inglese, che così non solo non siete riusciti ad immettere tutto il boccale di birra, ma vi tocca anche capire cosa cavolo vuol dire quella riga, anche un po' minacciosa, che mete fine al tentativo.

Qui non ci sono problemi, poi è anche facile da fare.

Prima cosa: nuovo file, dimensioni 450x300, fondo nero.
Con lo strumento testo comincio a battere le lettere che
compongono la figura del boccale.

(_________________)
(_________________)=\\
(_________________) ...\\
(_________________) .....\\
(_________________) ......\\
(_________________) .......//
(_________________) .....//
(_________________) ...//
(_________________)=//
(_________________)
(_________________)
/___________________\


Il testo lo centro a sinistra e poi sposto solo l'ultima riga che non è
a registro utilizzando la barra di spazio.

Creo un nuovo livello (chiamiamolo 1)
Con lo strumento testo digito le lettere che compongono la prima riga della schiuma:

o0_O_oOo o0_O_oOo

Il testo lo giustifico in centro.
Creo un Set di livelli (lo chiamo 1) e ci trascino il livello con il testo appena battuto.Sistemo la riga di schiuma sopra al boccale.

Duplico il livello 1, lo chiamo 2, lo sposto al di sopra del livello 1.
E' la seconda riga di schiuma.

o0_O_oOo o0_O_oOo
o0_O_oOo o0_O_oOo


Importante: mantengo sempre il livell idi testo NON rasterizzati, che altrimenti non sarebbero poi modificabili.

Duplico il livello 2, lo chiamo 3, lo sposto al di sopra del livello 2.
E' la terza riga di schiuma.
Clicco sull'icona nella palette dei livelli per attivare la modifica del testo e lo modifico in questo modo (il testo prima della cura è quello scritto in bianco):

o0_O_oOo o0_O_oOo
oOoO_o_Oo_o_o

Duplico il livello 3, lo chiamo 4, lo sposto al di sopra del livello 3. E' la quarta riga di schiuma. Clicco sull'icona nella palette dei livelli per attivare la modifica del testo e lo modifico in questo modo:

oOoO_o_Oo_o_o
OooO

Duplico il livello 4, lo chiamo 5, lo sposto al di sopra del livello 4.
E' l'ultima riga di schiuma.Clicco sull'icona nella palette dei livelli per attivare la modifica del testo e lo modifico in questo modo:

OooO
O

Il set 1 rappresenta il primo fotogramma.
Passiamo al secondo.
Duplico il set 1, lo chiamo 2.
Modifico le righe della schiuma in modo proprio come capita.
Io ve le mostro, dall'alto in basso, ma qui si tratta decisamente di fare ciascuno a suo piacimento:

_OoO
ooO_o_Oo_Oo_o
0_O_oOo o0_O_oOo_
_o0_O_oOo o0_O_oO


Ho nascosto il livello 5, come se la bollicina fosse scoppiata.


Poi, duplico il set 2, lo chiamo 3 (che sarebbe il terzo fotogramma).
Modifico le righe della schiuma in modo casuale:

o
O_Oo
OooO_o_Oo_Oo_
OO_O_oOo o0_O_oOo
O_o0_O_oOo o0_O_o


Ho ridato visibilità al livello 5, come se la bollicina nascesse a questo punto. Infatti ho usato una o minuscola.

Poi, duplico il set 3, lo chiamo 4.
Modifico le righe della schiuma in modo chesciual:

O
oO_O
_OooO_o_Oo_Oo
oOO_O_Ooo o0_O_oO
oO_o0_O_oOO o0_Oo


Ho ridato visibilità al livello 5, come se la bollicina si ingrandisse a questo punto, usando una O maiuscola.

Poi, passo su ImageReady.
Come avrete intuito, si tratta di rendere visibili, uno alla volta, i Set 1 - 2 - 3 - 4.
Lasciando sempre visibile il boccale. Insomma, 4 fotogrammi e passa la paura.

Per ottenere l'effetto che vedete in cima alla pagina dovrete:
utilizzare un fondo nero,
la scritta per il boccale va in bianco
le scritte per la schiuma in un arancio pallido

Poi, sul primo fotogramma visualizzare il Set 1
ed il Set 4, ma con opacità al 50%

Poi, sul secondo fotogramma visualizzare il Set 2
ed il Set 1, ma con opacità al 50%

Poi, sul terzo fotogramma visualizzare il Set 3
ed il Set 2, ma con opacità al 50%

Poi, sul quarto fotogramma visualizzare il Set 4
ed il Set 3, ma con opacità al 50%
Fine della storia. E cin cin.

Volevo darvi anche un link per vedere qualche immagine del lavoro, solo che ho scritto praticamente tutto qui. Comunque il link è:
boccale di birra


P.S.:
il poi, poi, poi è un omaggio a Billy Wilder ed a James Cagney
Il film: uno, due, tre. Bianco e nero da favola.

giovedì 9 settembre 2010

... e non si capisce il motivo

24
agosto
2010








Le donne odiavano il jazz
e non si capisce il motivo

Paolo Conte (mon quasi citoyen, essendo astigiano).
Dire che lo amo sarebbe un eufemismo, sempre se mi ricordo cosa significhi.

Paolo Conte.
Sotto le stelle del jazz.
Piaciuta al primo colpo.
Musica e parole.
Ci sono due frasi che mi hanno colpito da subito.
La prima:

Pochi capivano il jazz
troppe cravatte sbagliate.


Ci ho gabolato un po', avevo un vago ricordo che mi girava in testa, anche ora non ne sono sicuro sicuro.
Ma il fatto delle cravatte come abbigliamento non ce lo vedo.
In primis in quanto sui bricchi cravatta è la sciarpa, mentre la cravatta, l'altra, è il cruatin, il cravattino.
Poi quell'idea, quel ricordo, confuso ma insistente.

Naturalmente mi sto sbagliando, ma mi piace pensare che sia proprio come sbaglio io.

La cravatta, per i musicanti di paese, quelli con la fisarmonica o la chitarra, era un accordo, un giro di frase, un legame tra la melodia e l'accompagnamento, un collegamento armonico fra un accordo ed il successivo, una svisata, un colpo di tacco che Maradona se lo sogna.

Mi piace l'idea che il mitico abbia inteso parlare di quella cravatta lì, dandoci di doppio senso, visto che nel jazz l'armonia spesso cede il passo a qualcosa di disarmonico, dissonante, ma giusto il tempo di annodarsi la cravatta, di riprendere il filo del motivo.
Il jazz spesso non fa le cravatte giuste, svisa di sguincio, sembra che stoni.
Sembra.

Ridurlo ad un accessorio forse è la realtà, anche se quel "capivano" lascia spazio a due possibilità: o il Paolo Conte gioca sul fatto che l'aspetto fosse prevalente sull'esecuzione, oppure che proprio non lo capissero il motivo, data la difficoltà di apprezzare cravatte (musicali) sbagliate.

Alla fin fine preferisco fantasticare sulle espressioni di paese, dei balli a palchetto.
Più poetiche e più terra terra al contempo.


Ora che ho la cravatta passo alla seconda frase:

le donne odiavano il jazz
e non si capisce il motivo

Qui solo una sensazione, ma precisa, che forse ci cucco, qui.
Pensare che il mitico abbia scritto un verso così ... banale?
Ma non ci credo manco se me lo dice lui.
Lui che ama i calembour, i criptogrammi, lui che si inventa quello che vi sparo alla fine di questa pagina, no, lui no.

Lui ha giocato sul doppio significato di motivo (causa, ragione, movente, presupposto, etc) e di "motivo musicale" (tema, melodia, aria).
Doppio senso classico.
Quasi avesse scritto, sorridendo dietro ai baffi:

Le donne odiavano il jazz
(e dicevano o pensavano:) e non si capisce il motivo (della canzone, la melodia).
E quella "e" davanti al "non si" è tutta una eeeee astigiana, tipo uffa, visto neh?

Che se era nel senso di motivo come ragione, forse avrebbe scritto:
Le donne odiavano il jazz e non si capiva il motivo.
Che così la consecutio e la metrica sarebbero state rispettate.
Sempre che non pensiate che sia ricorso ad un presente storico.
Diciamo che ci ha dato un aiutino.

Mitico, no?
Per chi ama giocare con le parole, coi significati doppi e tripli, beh, una canzone bellissima in quanto a motivo, con anche un paio di rimandi (ce ne sono altri, ma ve li risparmio) al calembour, beh ... il max.
(Bellissima anche Max, fra le righe).

Ho cercato onlain qualcuno che mi supportasse (che mi desse un elp) ma manco uno (*). Ed allora ho pensato di scriverla qui, tutta la tiritera.

Resto dell'idea che il gioco fra motivo e cravatta sia quello giusto: in fondo il jazz davvero non piace a tutti, poco orecchiabile, non si capisce il motivo e le cravatte sono sbagliate, no?

Prima di andare, come promesso, vi sparo la cripto del mitico:

Ossessione per i campi di concentramento: 5,5 = 2,8

Auguri.
Se non ci riuscite vi passo la soluscion fra un mese, così nel frattempo vi ascoltate tutto Paolo Conte, che ne val la pena, neh.

(*) Rettifica. Uno l'ho trovato, almeno per la frase e non si capisce il motivo


Indietro va o straniero ....

28
agosto
2010







Vacanze romane 2. La vendetta.

Stesso terrazzo (cfr: arde e cade)

Ma di pomeriggio.
Caldo neanche poi da morirci.

Chiedo: se famo 'na bira?
(da tre giorni sto pericolosamente precipitando dall'italo-piemontese all'italo-romanesco, quasi non mi capisco da solo).

Dice: no.
Poi allunga il braccio e fà cenno col dito ad un tre o quattro tizi in calzoncini corti e zainetto che passano sul marciapiede di fronte:
quelli arivano dal blecchedèchere.

Capisco una cippa (i pensieri sono ancora in italico-piemontardo) e lo guardo perplesso: Da che?

Sono a metà fra la voglia "de 'na bira" e la curiosità di sapere azzo è il blecchedèchere.

Dice: ce stanno de notte ar blecchedèchere.

Ora ho circoscritto il blecchedèchere. Credo sia il black & deker.
Forse è un gruppo di turnisti addetti al trapano che va a casa.
Dico: di notte? Lavorano di notte?

Dice: ma nun lavoreno, so' turisti, ce dormono.

Precipito nel limbo delle possibili alternative fra uno suicidio rapido ed un omicidio molto intenzionale. Poi mi viene un sospetto e chiarisco l'equivoco.
Dico: sicuro sia un bleck & deker?

Mi guarda come fossi idiota.
Dice: blecche... bedde... 'na roba uguale, me pare.

Viene fuori che era un beddenbrèchfaste.
Bed & Breakfast.

Visto cosa succede ad importare in Italia parolacce straniere?
Uno poteva anche ucciderlo, uno che pigliava il blecchedechere per un insulto, sapete?
Ma non potremmo chiamare le cose col loro nome italico?
Che ne so: dormi e fai colazione? nanna e caffelatte? riposa e magna (per i romani)?

O più facilmente, come si usa da decenni: mezza pensione?
Sapete, quella dove ci dormite e la mattina vi passano la colazione.
Si, dai, tipo un beddenbrèchfaste.


giovedì 2 settembre 2010

Inspessire le linee









Come fare per inspessire (e rendere omogenei) dei profili.

Dunque, succede che un amico mi abbia chiesto se fosse (lui ha detto solo: è?) possibile inspessire delle linee di un disegno.
Come gli ho detto si, a parte che un si secco non gli bastava, mi ha chiesto come fare. E sul come fare potremmo andarci per un mesetto a zonzo esplorando tutte le possibilità. Ma dato che oltre che didascalico e logorroico, tendo ad essere pragmatico, ve la conto alla breve.

Problema.
Ho fatto un disegno costituito da linee bianche su fondo nero (vale anche per il contrario e per fondi di altro colore, naturalmente, uso il bianco e nero per semplificare e per godere del massimo contrasto cromatico possibile. In caso di contrasto poco percettibile fatevi un salto nella sezione pioggia che c'è un esempio terra-terra per arrivare ad un contrasto decoroso.

Con la dimensione di partenza il disegno è "leggibile", solo che, dovendo poi ridurre l'immagine, le linee diventano poco percettibili.

Il problema è quello di farle più spesse, in modo che in riduzione siano tutte belle visibili...


Il resto si trova seguendo questo link:
inspessire le linee

E dopo aver letto e provato, se mi dite che le linee non si vedono vi fornisco il link di un buon oculista, con ottico annesso.
Annesso e non concesso, ovviamente, che vi tocca farla altrove :)

mercoledì 1 settembre 2010

Ridurre il peso di un filmato Flash















Happen, succede.
Non l'ho trovato scritto da nessuna parte.
Se nessuno l'ha ancora scoperto è il caso di dire uau (wow).

Trattasi di un trucco very bestial, direi.
Scoperto per puro caso.
Che noN ci credevo, tanto che ho provato a rifarlo.
Ma funziona, acciderbola se funziona.


Allora, la racconto dall'inizio.
Volevo convertire un .GIF in un filmato Flash.
Apro flash ed importo il GIF.
Solo che mi sono sbagliato: m'ero dimenticato di di averlo già fatto la conversione, e per sbaglio ho importato il filmato FLASH (.swf).

E, per fortuna, NON mi sono accorto dell'errore.
Cerco di salvare il filmato, con lo stesso nome, in quanto l'estensione .swf impediva un duplicato o una sovrapposizione, come tutti sapete meglio di me.

Ed a quel punto mi viene fuori il messaggio: vuoi sovrascrivere, etc etc,?
E lì che mi sono accorto dell'errore, ma essendomi pigliata la briga di fare tutto l'ambaradan, ho modificato il nome e l'ho salvato.
Poi zompo sulla cartella di output e lì mi accorgo che il nuovo Flash costa meno della metà del primo.

Io, d'abitudine, ai files appiccico le dimensioni (base x altezza) che fa comodo quando uno deve ripigliarli per qualsiasi motivo.
Erano identiche.
Allora li guardo, nel senso che apro il lettore di flash: uguali.

Chiaro il trucco?
Se volete ridurre l'occupazione fate in questo modo.

In primis scaricatevi il flash (.swf)
Poi reimportatelo: non leggetelo e neppure trascinate il file sull'applicativo, fate: file > import > to stage e riesportatelo (con altro nome), sempre .swf.

Il secondo sembra che subisca una ricompressione nella scrittura da parte di Flash.
La qualità è infinitesimamente più bassa, ma a percepirla ci vuole la lente.

Ho ottenuto riduzioni anche più drammatiche (tipo da 5,000 a 1,000 kb), ma dipende credo dal numero di colori o che altro.
Non sapendo il motivo non so indicarvi che il metodo: provare per .... ridurre.

C'è della roba aggiunta dietro a questo link:
Ridurre filmati flash