giovedì 9 settembre 2010

Indietro va o straniero ....

28
agosto
2010







Vacanze romane 2. La vendetta.

Stesso terrazzo (cfr: arde e cade)

Ma di pomeriggio.
Caldo neanche poi da morirci.

Chiedo: se famo 'na bira?
(da tre giorni sto pericolosamente precipitando dall'italo-piemontese all'italo-romanesco, quasi non mi capisco da solo).

Dice: no.
Poi allunga il braccio e fà cenno col dito ad un tre o quattro tizi in calzoncini corti e zainetto che passano sul marciapiede di fronte:
quelli arivano dal blecchedèchere.

Capisco una cippa (i pensieri sono ancora in italico-piemontardo) e lo guardo perplesso: Da che?

Sono a metà fra la voglia "de 'na bira" e la curiosità di sapere azzo è il blecchedèchere.

Dice: ce stanno de notte ar blecchedèchere.

Ora ho circoscritto il blecchedèchere. Credo sia il black & deker.
Forse è un gruppo di turnisti addetti al trapano che va a casa.
Dico: di notte? Lavorano di notte?

Dice: ma nun lavoreno, so' turisti, ce dormono.

Precipito nel limbo delle possibili alternative fra uno suicidio rapido ed un omicidio molto intenzionale. Poi mi viene un sospetto e chiarisco l'equivoco.
Dico: sicuro sia un bleck & deker?

Mi guarda come fossi idiota.
Dice: blecche... bedde... 'na roba uguale, me pare.

Viene fuori che era un beddenbrèchfaste.
Bed & Breakfast.

Visto cosa succede ad importare in Italia parolacce straniere?
Uno poteva anche ucciderlo, uno che pigliava il blecchedechere per un insulto, sapete?
Ma non potremmo chiamare le cose col loro nome italico?
Che ne so: dormi e fai colazione? nanna e caffelatte? riposa e magna (per i romani)?

O più facilmente, come si usa da decenni: mezza pensione?
Sapete, quella dove ci dormite e la mattina vi passano la colazione.
Si, dai, tipo un beddenbrèchfaste.


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